Di Massimo Bernacconi
Premesso che riteniamo queste distinzioni destra / sinistra ormai artificiose ed antistoriche e volendo evitare di descriverle nuovamente in “negativo”, possiamo tentare di fornire qualche elemento:
- presa d’atto della “modernità” ed accettazione del dato di fatto di doversi muovere in una società pluralista;
- consapevolezza che i sogni di un “ritorno alle origini” di un passato mitico e misticheggiante rimangono, per l’appunto, sogni.
- guarda al futuro e non al passato;
- privilegia l’individualismo / l’individuo e la realizzazione piena dello stesso
-> progressista sul piano delle libertà civili;
-> meritocrazia più importante rispetto allo “status” - attenta al tema dell’ordine e della sicurezza che rimane uno dei capisaldi
- orgoglio nazionale ma apertura ad aggregazioni più vaste
- vicina al mondo degli affari, agli imprenditori
- sostenitrice dello spirito del capitalismo e diffidente dei grandi potentati finanziari internazionali
- sostenitrice dello “stato minimo” e della riduzione della spesa pubblica;
- Propugna la netta separazione fra trono ed altare.
In conclusione e semplificando fino alla banalizzazione, la “destra moderna”, a nostro modesto avviso, assomiglia molto di più a scuole di pensiero “libertarie” alla Ron Paul che al Principe Borghese.


Massimo Bernacconi é l’anima di Candidati Senza Voce, nonché l’elemento trainante…