Vari amici, tra i quali Enrico Scarpini e Maurizio Poli ci stanno inviando messaggi che, con diverse sfumature sfumature affrontano il tema dell’automazione del lavoro, fra rischi ed opportunità.
Il tema non e’ certamente nuovo … non e’ la macchina in se che toglie il lavoro (su questo principio i luddisti distruggevano i telai meccanici durante la rivoluzione industriale), piuttosto e’ la lentezza con la quale i processi produttivi e normativi si adattano al progresso tecnologico. L’automazione e’ positiva quando elimina la necessita’ di processi routinari, ma occorre che le energie liberate siano riutilizzate.
Poi vi sono altri problemi collaterali da tenere presenti, ad esempio l’eccesso di automazione rispetto alla sicurezza (se ne’ parlato in relazione alle automobili che si guidano da sole) ed il flusso finanziario fra chi produce i sistemi per l’automazione e gli utilizzatori degli stessi, che ne traggono vantaggio solo se aumentano produttività e creano valore aggiunto … ma sono altri discorsi molto lunghi e complessi.


Massimo Bernacconi é l’anima di Candidati Senza Voce, nonché l’elemento trainante…