A DECLINO INDUSTRIALE IN CORSO
Mentre il Governo si ostina a dire che l’economia è in crescita, la crisi impazza.
L’Italia ha paurosamente calato l’utilizzo dell’energia elettrica; tant’è che qualcuno sarebbe indotto a pensare che nuovi elettrodotti non siano più necessari.
Per chi volesse informarsi e leggere le statistiche consiglio di digitare su qualsiasi motore di ricerca “consumo di elettricità nel mondo” e avrà delle sorprese.
Al primo posto c’è l’Islanda con i sui consumi annui pro capite di circa 51 MWh. All’ultimo e 194° posto il Ciad con consumi annui pro capite di circa 0,008 MWh. L’Italia è scesa al 49° posto con consumi annui pro capite di circa 4,98 MWh.
Per fare un raffronto basti fotografare l’istantanea sui consumi elettrici dell’anno 2008 del Giappone con una produzione elettrica di 1.100 TWh anno/127.000.000 ab= 8,6 MWh/ab; della Germania con una produzione elettrica di 640 TWh anno/82.000.000 ab= 7,8 MWh/ab; dell’Italia di 340 TWh anno*/ 60.000.000 ab= 5,6 MWh/ab compresi i 29 TWh importati dal nucleare estero.
5,6 MWh/abitante era un dato che condannava l’Italia nell’anno 2008 al declino economico, con tanti irresponsabili che propugnavano la facile fuga in avanti verso le fonti energetiche impossibili. Ora siamo scesi ad un consumo di 4,98 MWh. Siamo a declino industriale in corso.




Massimo Bernacconi é l’anima di Candidati Senza Voce, nonché l’elemento trainante…