La Commissione invita l’ITALIA a garantire acqua potabile sicura ai suoi cittadini
La Commissione europea ha deciso oggi di inviare un parere motivato all’Italia per aver disatteso gli obblighi imposti dal diritto dell’UE sulla qualità delle acque destinate al consumo umano (direttiva sull’acqua potabile, direttiva 98/83/CE del Consiglio) e per aver lasciato che i valori di parametro per l’arsenico e il fluoruro venissero superati in alcune zone. Lo scopo della direttiva è proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano, garantendone la salubrità e la pulizia. Le norme dell’UE impongono che l’acqua potabile non contenga microrganismi e parassiti e sia esente da qualsiasi sostanza che costituisca un potenziale pericolo per la salute umana. Per un lungo periodo di tempo l’acqua potabile erogata in 16 zone di approvvigionamento idrico nella regione Lazio, provincia di Viterbo, ha superato i parametri stabiliti per l’arsenico e/o il fluoruro. Ciò può costituire un rischio per la salute umana, in particolare per i bambini di età inferiore ai 3 anni. Nel 2014 la Commissione aveva inviato una lettera di costituzione in mora, ma le autorità italiane non hanno ancora adottato gli opportuni provvedimenti e non hanno rispettato l’obbligo di informazione e di notifica ai consumatori in merito agli eventuali rischi per la salute. L’Italia dispone di due mesi per porre rimedio alla situazione. In caso contrario la Commissione potrà decidere di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’UE.


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