di Massimo Bernacconi
Ormai molti anni fa ebbi la peregrina idea che se avessi voluto salvare il mondo sarei dovuto necessariamente entrare in politica.
Prima di farlo ufficialmente attesi pero’ di laurearmi … non per poter sventolare il “pezzo di carta” e darmi un tono da “Dottore”, ma in quanto ritenevo che fosse eticamente necessario per l’aspirante politico l’aver studiato approfonditamente e compreso, almeno in parte, quei complessi fenomeni che governano l’economia, le relazioni internazionali e la società, in modo da poter rappresentare il proprio elettorato potenziale ed i cittadini con piena cognizione di causa.
Ora, lungi dall’affermare che il “titolo di studio” sia condizione strettamente necessaria e chiaramente neppure sufficiente per essere un politico efficace e competente … ma certamente aiuta. Aiuta non solo il diretto interessato, ma tutto il partito/lista/movimento/corrente di pensiero nella quale egli milita … le conoscenze accademiche acquisite possono essere trasmesse agli altri. All’epoca della mia esperienza (e non sto parlando della preistoria, ma di una ventina di anni or sono) i giovani con conoscenze fresche prestavano aiuto ai colleghi più “stagionati” e magari con un percorso scolastico non proprio impeccabile per cause non sempre a loro imputabili, rivedendo bozze, rinfrescando l’approccio, ed al contempo assorbendone l’esperienza, l’acume, la visione, l’intelligenza sociale.
Questo scorcio di inizio secolo ci offre invece un rovesciamento di questo “valore” della formazione accademica … si e’ passata dal ritenerla un “plus” anche se non sempre una conditio sine qua non, a considerarla un disvalore … si e’ scatenata una lotta al sapere intellettuale, un continuo irridere e svilire la conoscenza, con un acredine, un astio ed un rancore che non si sentiva dal furore iconoclasta delle guardie rosse di Mao in piena rivoluzione culturale.
Il risultato e’ che la politica non e’ neppure più un traguardo appetibile, un qualcosa in cui l’uomo che si ritenga di scienza ed intelletto ha perso completamente interesse nella formazione del suo cursus honorum … meglio scegliere i propri compagni di strada altrove, nella classe produttiva che innova ed ancora ci crede, in coloro che ancora si entusiasmano per una visione di futuro sulla quale lavorare e che non sviliscono il proprio paese rendendosi e rendendoci ridicoli ad ogni occasione che si presenta loro.
Ragazzi, lasciate perdere la politica e le istituzioni … al momento non ne vale la pena, ne riparleremo forse fra qualche anno quando questa avrà riconquistato una sua dignità che ormai da troppi anni (ormai decenni) pare esserle irrimediabilmente sfuggita.
Nel frattempo, rifugiatevi nel “buen retiro” dello spirito … la famiglia, il lavoro, la creatività, gli hobbies, il cazzeggio intelligente … ci aiuteranno a tenere duro e cogliere l’attimo appena si presenteranno tempi migliori


Massimo Bernacconi é l’anima di Candidati Senza Voce, nonché l’elemento trainante…