CSV lombardia
enrico scarpini
AGENTI IMMOBILIARI, UE: NO AD ALTRA CASTA. ITALIA: SI, RIMANE LA CASTA. “GAMBIAMENDO” CHI ?
1-richiesta ue:
Ecco in sostanza la novità: secondo la norma attuale, un agente immobiliare non può essere al contempo un lavoratore dipendente, né pubblico né privato, ma neppure un imprenditore o un professionista operante in altri settori. Si tratta di paletti imposti dal legislatore, nel corso degli anni. Secondo la Commissione europea questi vincoli sono «non necessari» e «sproporzionati» rispetto all’obiettivo perseguito. E già nella Comunicazione europea del 10 gennaio 2017, sulle «raccomandazioni di riforma per la regolamentazione dei servizi professionali», si sottolineava come l’Italia fosse il Paese più rigido in materia tra tutti i membri dell’Unione.
Per capire la portata della novità, in questo modo nulla vieterebbe all’agente immobiliare di essere titolare di un bar o di un negozio di abbigliamento, oppure dipendente di un ente comunale o di un’azienda, ma le porte si aprirebbero anche per tutti i professionisti iscritti a ordini e albi, dai geometri agli architetti, che operando a stretto contatto con il settore immobiliare avrebbero spesso desiderato abbinare l’attività di agente alla loro professione.
2-legge italiana:
Con tutta probabilità, l’agente immobiliare continuerà ad essere un’attività esclusiva e non potrà sovrapporsi né alla figura di lavoratore dipendente né a quella di libero professionista, come il geometra o l’ingegnere. Questo in sintesi è il risultato del voto di ieri alla Camera, che ha approvato il Disegno di legge Europea 2018, confermando la versione già passata a dicembre al Senato. Un esito che accoglie in pieno le richieste della Consulta delle associazioni di settore (Fiaip-Fimaa-Anama).
«Un passo in avanti importante per l’intera categoria, che grazie alla nuova legge potrà modernizzarsi e competere sul mercato con i grandi del web», dichiara Gian Battista Baccarini, presidente nazionale Fiaip.
Al centro c’è l’articolo 2 del provvedimento, che rivede le norme sulle incompatibilità degli agenti d’affari in mediazione, rispondendo a una richiesta di Bruxelles che giudica troppo ristretto l’accesso alla professione nel nostro mercato. La primissima versione del testo, a ottobre, prevedeva la totale apertura del settore, con la possibilità per qualsiasi lavoratore dipendente o iscritto a un ordine professionale di fare mediazione. Le associazioni di categoria hanno lavorato per ribaltare il passaggio, riuscendo a far approvare un emendamento più favorevole, che appunto vieta di essere al contempo agenti, professionisti contigui all’immobiliare e lavoratori dipendenti, specialmente delle banche (per rispondere allo sbarco degli istituti bancari nella commercializzazione di immobili).
Resta anche l’incompatibilità tra mediazione e attività di impresa, ma giocando sul filo delle parole la nuova versione del testo fa felici gli agenti. È vietato infatti l’incrocio tra mediazione immobiliare e attività imprenditoriale «di produzione, vendita, rappresentanza o promozione dei beni afferenti allo stesso settore merceologico».

3-trova le differenze…
fonte: ilsole24ore.it

Massimo Bernacconi é l’anima di Candidati Senza Voce, nonché l’elemento trainante…