Malato di Sla a 21 anni inizia lo sciopero della fame: “Il ministero dia un segnale”
La richiesta di Paolo Palumbo: «Avviare anche in Italia la sperimentazione del trattamento con le cellule staminali per tentare di sconfiggere questa malattia»
Non può più gridare, Paolo Palumbo. E allora affida la sua disperazione ai gesti, perché la voce del suo sintetizzatore elettronico in tutto questo periodo non gli è bastata per farsi sentire. «In realtà non mi hanno voluto ascoltare e adesso faranno i conti con le conseguenze del loro disinteresse, della loro distrazione. Non si può perdere tempo quando ci sono in gioco così tante vite. Io sono disposto a mettere a rischio la mia, pur di combattere questa battaglia».
“La sfida è davvero vitale, perché da lunedì sera Paolo Palumbo ha chiesto al fratello di staccare il sondino che gli garantisce l’alimentazione. È lo sciopero della fame di un giovane che in realtà non può più mangiare. Il più giovane malato di Sla, che a soli 21 anni ha già dimostrato una grinta da lottatore, ora passa alle azioni eclatanti. Il video girato nella casa di Oristano ha iniziato quasi subito a fare il giro dei social network e insieme a valanga di solidarietà raccoglie anche tanti inviti a sospendere la protesta. La richiesta di Paolo è semplice e rivolta direttamente al governo: «Avviare anche in Italia la sperimentazione del trattamento con le cellule staminali per tentare di sconfiggere questa malattia. È una scelta che avrebbe necessità di un investimento di pochi milioni di euro. Quella che serve è la volontà: sì, dico bene, la volontà di dare una speranza a noi malati. Ma da quello che ho visto finora, di noi non si cura nessuno. Ora interrompo l’alimentazione, le mie prossime scelte dipenderanno da ciò farà il Ministero della Sanità».”


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