AGGIORNAMENTO 06/05/2022
Grazie anche a tutte le le petizione e le denunce fatte al Parlamento Europeo e alla Commissione Europea in questi anni dai colleghi funzionari (ESA, NATO, EPO, EUROCONTROL, etc), il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali si è attivato ed una nuova circolare INPS, la n. 50, è stata pubblicata in data 21 Aprile 2022 ed ha emendato la “vecchia e famigerata” n. 71.
Gli esperti da noi interpellati (Studio Legale Ciancaglini Rossi ed il Prof. Giuseppe Cataldi), anche se con stili e argomentazioni a volte diverse, concordano nel credere che la INPS 50/2022 supera le disposizioni di cui al paragrafo 3 della circolare n. 71/2017 (nella parte in cui si considera precluso il diritto al cumulo ai sensi dell’articolo 18 della legge n. 115/2015 a coloro che alla data della domanda di cumulo risultino già titolari di un trattamento pensionistico di qualunque tipo a carico di una delle organizzazioni internazionali) e quindi (udite udite) ci consente all’età legale (67 anni e spiccioli) di richiedere una pensione di vecchiaia pro-rata sui contributi versati in Italia..
Possiamo quindi stappare una bottiglia di quello buono ma non ancora della riserva speciale, visto che restano alcune criticità.
La Circolare 50 non risolve, infatti, il problema dei nostri colleghi che non lavorano nella UE + Svizzera che quindi non possono utilizzare il cumulo ( che nella 115 secondo gli avvocati è equiparato alla TOTALIZZAZIONE) contributivo di periodi di lavoro svolti presso le loro OO.II.
Inoltre, essa non si applica ai casi di pensione anticipata (nota anche come “quota 102”, l’ex pensione d’anzianità) ma solo alla pensione di vecchiaia.
Noi insistiamo quindi (e gli esperti legali confermano) che si deve modificare la legge 115 per eliminare o chiarire l’ambiguità CUMULO – TOTALIZZAZINE e l’odiosa discriminazione tra funzionari italiani internazionali (EU + Svizzera – Resto del mondo). Comunque sicuramente è stato fatto un grosso passo in avanti.
Le nostre battaglie sono state utili e tra l’altro aspettiamo sempre che la Commissione Europea risponda ufficialmente alla nostra richiesta di riaprire la procedure d’infrazione contro l’Italia.
Che fare ora?
Per i colleghi che sono già in pensione dalle loro OO.II ed hanno raggiunto l’età per la pensione di vecchiaia in Italia ma non hanno mai presentato domanda per riceverla: possono (devono) introdurre la richiesta della pensione INPS sapendo che non riceveranno (secondo sempre gli avvocati) gli arretrati degli anni antecedenti l’introduzione della INPS 50/2022.
Per i colleghi che sono già in pensione dalle loro OO.II, hanno raggiunto l’età per la pensione di vecchiaia in Italia ed hanno visto la loro precedente domanda per riceverla respinta sulla base della INPS 71/2017: possono (devono) reintrodurre la richiesta della pensione INPS sulla base della INPS 50/2022 ed hanno (avrebbero) diritto (secondo sempre gli avvocati) agli arretrati a partire dalla richiesta originale che fu respinta.
Rimaniamo in trepida attesa del responso dell’ente pensionistico italiano.
LA STORIA
Questa storia kafkiana, che abbiamo cercato di riassumere in chiave tragicomica nel video di cui sopra, iniziò ormai molti anni fa, quando i funzionari delle organizzazioni internazionali con sede in uno stato membro della UE [Ref.1] (es. EUROCONTROL, NATO, ESA, EPO, etc) che non fanno quindi parte del sistema delle istituzioni comunitarie (la Commissione Europea, il Parlamento, le varie Agenzie, etc) si resero conto di essere discriminati non solo rispetto ai connazionali che lavorano in dette istituzioni, ma anche e soprattutto rispetto ai loro colleghi stranieri che lavorano nelle stesse organizzazioni sopra menzionate e pure rispetto agli italiani che lavorano presso qualsiasi altra impresa pubblica o private fuori dai confini internazionali.
Perché i funzionari italiani delle OO.II. sono discriminati?
- Non godono del trasferimento dei contributi pensionistici versati in Italia come i loro colleghi italiani delle istituzioni UE [Ref.2] ed i cittadini di alcuni stati membri UE che hanno accordi bilaterali con le OO.II. [Ref. 3];
- Non possono trasferire i loro contributi in Italia presso una cassa previdenziale estera come tutti i normali cittadini comunitari;
- La legislazione italiana (poi vedremo in seguito quale specificamente) preclude esplicitamente per loro la possibilità della totalizzazione dei periodi contributivi;
- Il combinato-disposto dei punti precedenti, unito agli effetti della c.d. Legge Fornero, fa si che tutti i contributi versati in Italia per una durata inferiore ai 20 (venti!) anni andrebbero irrimediabilmente persi.
La questione delle pensioni scippate ai funzionari italiani, li ha fatti quindi alquanto alterare (si sono incazzati come pantere, n.d.r.) ed hanno intrapreso negli anni una serie di azioni che hanno portato ad alcuni eventi che cerchiamo di riassumere in questo (parzialissimo) elenco.
COME SIAMO ARRIVATI A QUESTO PUNTO?
- 5 settembre 2008 – INTERROGAZIONE Parlamentare di Aldo Di Biagio 4/01149
- 20 giugno 2012 – INTERROGAZIONE Parlamentare di Laura Garavini 5/07156
- 04 luglio 2013 – Sentenza Causa C-233/12 – Simone Gardella contro INPS
- 30 maggio 2013 – INTERROGAZIONE Parlamentare di Laura Garavini 5/00220 (co firmatari MARIALUISA Gnecchi, PATRIZIA Maestri, ANTONELLA Incerti, LUISELLA Albanella)
- 2013 / 2015 Azioni intraprese dai funzionari della European Space Agency (ESA) e NATO:
- Petizione ESA al PE 2232/2013
- Denuncia ESA alla CE 2013/03430
- Denuncia NATO alla CE 2015/744
- A seguito di queste petizioni e denunce, la Commissione Europea ha scritto all’Italia informandola di una procedura di infrazione [NIF 2014-4168] contro di essa per non osservanza della sentenza Gardella contro INPS.
- 22 gennaio 2015 – INTERROGAZIONE Parlamentare di Rosa Villecco Calipari 5-02836
- 29-luglio 2015 – Legge 115 – Art. 18 Disposizioni in materia di cumulo dei periodi di assicurazione maturati presso organizzazioni internazionali, che avrebbe dovuto finalmente risolvere la questione.
A questo punto uno potrebbe dire … beh, tutto è bene quello che finisce bene, avete vinto, ora c’è una legge che vi tutela, dove sta il problema?
Purtroppo, dopo aver stappato ettolitri di prosecco, spumante e champagne i funzionari si sono resi conto che avevano fatto i conti senza l’oste …
IL DIAVOLO STA NEI DETTAGLI
L’art.18 della L.115/2015, difatti, non ottempera al merito della questione sollevata dalla procedura d’infrazione della Commissione Europea!
La CE stessa ha chiesto un parere sulla legge e gli avvocati che avevano presentato la denuncia hanno ritenuto che la legge 115/2015 non fosse completa in quanto prevede solo il CUMULO, non la TOTALIZZAZIONE e neanche il TRASFERIMENTO dei contributi [vedasi motivazioni nel documento Remarques Plainte NIF 2014-4168-CHAP (2013) 3430]!
Il 13 febbraio 2017 la questione viene anche affrontata dal Prof. Avv. G. Cataldi (Ordinario di Diritto internazionale – Università degli studi di Napoli “L’Orientale”) in un documento che ha per tema la sua proposta di riforma dell’articolo 18, dove egli riafferma come l’Italia non abbia (mai) legiferato in merito alla possibilità di trasferire a domanda i contributi previdenziali dall’Italia a quello dell’Organizzazione Internazionale e presenta una sua proposta di modifica dell’articolato.
LA CRONACA DEGLI ULTIMI MESI
- 11 aprile 2017 – L’INPS nel frattempo si adegua ed emette una circolare applicativa della legge 115/2015 (Circolare-INPS-71-11-04-2017) che esplicitamente preclude la possibilità di TOTALIZZAZIONE ai funzionari delle OO.II.
- Dicembre 2018/ Gennaio 2019 – I funzionari di EUROCONTROL ed European Patent Office (EPO) presentano una nuova petizione al PE (protocollo 1211/2018) e una nuova denuncia alla Commissione Europea (protocollo CHAP(2019) 00307) per risollevare la stessa questione.
I BUONI ED I CATTIVI DI CUI RICORDARSI ALLE PROSSIME ELEZIONI EUROPEE
I funzionari italiani hanno al contempo intrapreso azioni di sensibilizzazione sulla questione nei confronti dei loro interlocutori naturali, i Parlamentari Europei.
Ad essi hanno chiesto un supporto concreto per cambiare la legislazione nazionale e poter finalmente trasferire i contributi effettivamente versati dall’INPS / ex INPDAP ai relativi fondi pensione delle varie organizzazioni internazionali, ed evitare la questione delle pensioni scippate ai funzionari italiani.
Cio’ per evitare di perdere i propri contributi, con conseguente arricchimento indebito del pozzo senza fondo che si cela sotto il nome di INPS; arricchimento teorico che in realtà causerebbe, paradossalmente, un grosso danno erariale per le casse dell’Ente (e dello Stato) che si troverebbe a dover pagare non solo le pensioni con relativi interessi, ma anche le spese legali, visto il numero di cause che sta perdendo sulla materia nelle Corti di tutta Italia!
Qui di seguito lo stato alla data odierna dei nostri riscontri. Fra qualche settimana si andrà alle urne … ognuno tragga le dovute conclusioni.
ADINOLFI, Isabella | Risposta il 23 gennaio, girato a collega Evi per competenza |
AGEA, Laura | Risposta il 6 febbraio unitamente a collega Beghin, incontro il 19 febbraio con collaboratori, sosterranno petizione al PE. AGGIORNAMENTO 29/03: per intervento su INPS ed eventuale interrogazione parlamentare in Italia ci aggiorniamo dopo elezioni europee. |
BEGHIN, Tiziana | Risposta il 6 febbraio unitamente a collega Agea, incontro il 19 febbraio con collaboratori, sosterranno petizione al PE. AGGIORNAMENTO 29/03: per intervento su INPS ed eventuale interrogazione parlamentare in Italia ci aggiorniamo dopo elezioni europee. |
BORGHEZIO, Mario | Risposta il 22 gennaio, chiede di fornire numeri protocollo (che gli abbiamo poi fornito). |
BORRELLI, David | Risposta il 22 gennaio, incontro il 19, sosterrà petizione e ci chiede proposta interrogazione Senato e proposta articolato. AGGIORNAMENTO 27/03/19: presenta interrogazione parlamentare alla Commissione Europea |
BRESSO, Mercedes | Risposta 28 Gennaio, in attesa di fissare data definitiva per incontro. |
CORRAO, Ignazio | Risposta 6 Marzo, per il momento solo scambio di e-mail. |
COZZOLINO, Andrea | Interagisce tramite assistente dopo segnalazione di collega Evi. |
EVI, Eleonora | Risposta il 23 Gennaio, incontro il 19 febbraio, si impegna a raccordarsi con colleghi per sostegno petizione ed azione a livello nazionale |
FERRARA, Laura | Risposta il 23 gennaio, incontro con collaboratori il 19 febbraio , che si raccorderanno con collaboratori Beghin-Agea |
SCHELIN, Elly | Risposta il 25 gennaio, incontro con collaboratori il 19 febbraio, sosterranno iter petizione tramite loro gruppo parlamentare. |
TAJANI, Antonio | Risposta il 04 Febbraio, delega un suo collaboratore del suo ufficio di presidente del PE per seguire iter. |
VIOTTI, Daniele | Risposta il 24 gennaio, incontro rimandato a data da destinarsi. |
E tutti gli altri? Neppure l’ombra … speriamo che si palesino dopo questo articolo.
AGGIORNAMENTO SUI CANDIDATI ALLE PROSSIME ELEZIONI EUROPEE (QUINDI NON ANCORA PARLAMENTARI EUROPEI) CHE CI HANNO CONTATTATO
CONCLUSIONI
Il riconoscimento della possibilità del TRASFERIMENTO e, per chi lo ritenesse preferibile, della TOTALIZZAZIONE, sarebbe la classica soluzione win-win:
- per i funzionari, in quanto vedrebbero riconosciuti i propri anni lavorati nel proprio paese;
- per l’Italia, in quanto potrebbe evitare ulteriori procedure di infrazione con i conseguenti costi diretti ed indiretti;
- per l’INPS, che dietro il trasferimento di una cifra tutto sommato contenuta si vedrebbe sgravata dal contenzioso e dall’onere finanziario ed amministrativo di dover pagare migliaia di pensioni per decenni.

[Ref.1]
La questione è naturalmente valida anche per i funzionari che lavorano per OO.II. site al di fuori del territorio degli stati membri UE (es. gli uffici delle NU in Svizzera o USA); purtroppo ad essi non si applicano i principi del diritto comunitario sulla libera circolazione della mano d’opera che sono alla base dei ricorsi presentati e vinti negli anni, quindi la loro posizione è più complicata e richiede un percorso ad hoc, per il quale avranno tutta la solidarietà ed il sostegno dei colleghi basati in UE.
[Ref.2]
La questione si pone anche per i colleghi delle istituzioni che per varie ragioni non hanno richiesto il trasferimento nei tempi previsti e che quindi si vedono poi negare il diritto alla totalizzazione se non hanno lavorato in Italia per i 20 anni previsti dalla Legge Fornero.
[Ref.3]
• Stati membri UE che trasferiscono i contributi nei fondi pensioni delle OO.II.: Belgio, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, (UK)
• Stati membri UE che hanno espressamente deciso di non accettare il trasferimento: Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Portogallo, Spagna, Svezia.
• Il tema è ancora oggetto di discussione nei rimanenti stati membri.

Massimo Bernacconi é l’anima di Candidati Senza Voce, nonché l’elemento trainante…
Cari amici, in data odierna abbiamo inviato ai parlamentari europei che ci hanno fornito fornito riscontro, la seguente proposta di interrogazione alla Commissione:
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Titolo: DIRITTI PENSIONISTICI DEI FUNZIONARI DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI SITE SUL TERRITORIO DELL’UE
Testo:
Premesso che:
– Esistono accordi bilaterali fra alcuni Stati Membri UE ed Organizzazioni Internazionali sul trasferimento dei diritti pensionistici, mentre altri Stati Membri non consentono neppure la totalizzazione dei periodi contributivi;
– Dopo la procedura di infrazione n. 2014 /4168 l’Italia ha formulato l’art. 18 della Legge 115/2015 che però ha risolto parzialmente e insoddisfacentemente il problema, generando interpretazioni restrittive da parte dell’ente previdenziale italiano (INPS) ed ulteriori petizioni al PE [1211/2018] e denunce alla Commissione [CHAP(2019)00307].
Considerato che:
– È ravvisabile una violazione del TFUE: artt. 9- 20-45-145-146-147-151; Carta dei Diritti Fondamentali: artt. 15 e 34; Direttiva 2004/58/CE del P.E. e del Consiglio del 29 aprile 2004.
– Diversi Tribunali e Corti d’Appello italiane si sono pronunciati per il principio della totalizzazione senza preclusioni;
Tanto premesso e considerato, si chiede se:
– la Commissione ritenga opportuno disporre che tutti gli Stati Membri stabiliscano al più presto accordi bilaterali con le dette OO.II. in modo da consentire il trasferimento dei diritti pensionistici o la totalizzazione;
– la Commissione ritenga opportuno riaprire la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia affinché garantisca il trasferimento o la totalizzazione dei periodi contributivi, evitando, che la contribuzione vada a fondo perduto.
L’On. D. Borrelli presenta interrogazione parlamentare sulla materia alla Commissione Europea!
Questa mattina abbiamo avuto una lunga conversazione telefonica con Beatrice Covassi, candidata alle prossime elezioni europee che ci ha assicurato il suo sostegno in caso di elezione.
Io mi trovo in una situazione che non sembra essere prevista dalla legge 115/2015. Ho contribuito in Italia per 25 anni e presso un’OI in UK per 17 anni. In base ai regolamenti dell’OI sono andato stato mandato in pensione a 60 anni. L’Italia non mi consente il diritto di totalizzare e di chiedere la pensione anticipata e dovrò aspettare fino si 67 anni per ricevere la pensione Italiana. Cosa devo fare?
Ciao Francesco, a quanto abbiamo capito, nel tuo caso occorre aspettare, questa e’ la legge in effetti. Ci autorizzi ad inviare il tuo contatto ai promotori dell’azione legale, in modo che eventualmente possano contattarti? Grazie.
Buongiorno,
premetto che ho ancora molti anni di lavoro davanti a me ma, lavoro per il CERN (indeterminato), e mi trovo in una situazione analoga, ho versato dei contributi in Italia, circa 14 anni, e stavo cercando di capire se, in un futuro, andranno persi oppure potro’ chiedere all’INPS di versarmeli nel fondo CERN.
Ho chiesto ai miei colleghi del fondo pensione del CERN, la loro risposta e’ stata che li accetterebbero volentieri ma, di solito, le casse nazionali non acettano il trasferimento verso la cassa del CERN.
Caro Raul, purtroppo in questo maledetto 2020 ben poco si e’ mosso. D’altronde e’ comprensibile, visto il momento che stiamo vivendo. Gli estensori della petizione invieranno a breve un aggiornamento. In estrema sintesi:
– aspettiamo sempre che la CE si pronunci su richiesta di riaprire procedura infrazione
– risultati della lobby sui singoli parlamentari (purtroppo molto difficile visto che non possiamo incontrarli fisicamente).
Se ci autorizzi, invieremo tuo recapito ai colleghi che ti inseriscono in mailing list.
Certo, grazie!
Raul
OK, procedo 🙂
L’art 18 della legge 115/2015 riconosce il cumulo dei periodi assicurativi ai funzionari internazionali e stabilisce che tale facolta’ puo’ essere richiesta per il conseguimento del diritto a pensione di vecchiaia. Infatti, all’epoca dell’approvazione di tale legge l’istituto del cumulo consentiva a tutti i cittadini itaiani di ottenere la sola pensione di vecchiaia. A decorrere pero’ dal 2016, se non ricordo male, la Stato Italiano ha esteso il beneficio del cumulo dei periodi assicurativi anche per il conseguimento della pensione di anzianita’ (anticipata). Come mai i cittadini italiani che svolgono o che hanno svolto servizio presso una dell OOII interessate dalla L. 155/2015 non possono accedere alla pensione di anzianita’ come tutti gli altri italiani? Come mai l’art. 18 della legge 115/2015 non e’ stato mai allineato con la nuova disposizione? Grazie
Caro Stefano, grazie per il commento. Buone domande, purtroppo le risposte le conoscono solo i diritti responsabili di questo casino, noi possiamo solo azzardare supposizioni, dalle più bonarie ma comunque gravi (incompetenza) a quelle dolose. Immagino che tu sappia che i colleghi della NATO stanno partecipando ad una iniziativa condivisa con altri colleghi di diverse OO.II. Se ci autorizzi forniremo i tuoi recapiti ai coordinatori di questa iniziativa in modo da rimanere informato.
Cordiali saluti. La red.
Grazie a te Massimo per avermi risposto. Certamente che puoi fornire i miei recapiti ai coordinatori dell’iniziativa. Ho gia’ partecipato nel recente passato, purtroppo con scarsi risultati, ad una precedente iniziativa in ambito NATO/OOII mirata all’ottenimento del totale trasferimento dei diritti pensionistici (trasferimento dei contributi in entrambe le direzioni), come gia’ avviene sia in altri paesi NATO e sia in Italia per i funzionari italiani dell’UE. Grazie ancora e cordiali saluti.
Buongiorno,
sono Salvatore e lavoro al CERN. Mi trovo nella stessa situazione di tanti altri. Potreste per favore aggiungermi alla mailing list per ricevere informazioni se mai ce ne fossero.
Grazie,
Salvatore
Buona sera, certamente!
Cordiali saluti.
Red.
Buongiorno. Ho tristemente constatato, lo scopro solo oggi, che l’anno come YGT ESA non può essere totalizzato nell’estratto contributivo INPS, “ai soli fini della determinazione del diritto e non della misura” come altri periodi di lavoro subordinato all’estero. Eppure era un contratto di lavoro subordinato come gli altri… che amarezza.. che stortura! Fortemente interessato ad una soluzione in tempi brevi. Una class action?
Ciao Cristiano, grazie per il tuo messaggio. Sfortunatamente la class action è espressamente vietata dalla legge quando si tratta di questioni previdenziali o fiscali. Al momento stiamo battendo la via giudiziaria (per quanto riguarda i casi individuali); la via istituzionale, tramite la Commissione Europea ed il Parlamento Europeo; quella politica, tramite la sensibilizzazione di governo e parlamento nazionale. Non si tratta in ogni caso di risolvere in tempi brevi, purtroppo.
Grandi novità: la Circolare 50 dell’INPS riordina la materia (Aprile 2022). Tutte le informazioni nel testo.
Buongiorno,
lavoro al CERN, vorrei aggiungere il mio indirizzo alla mailing list per tenermi aggiornato sull’argomento.
Grazie,
Fabio