Brucia Notre Dame, il simbolo di Parigi … siamo tutti scioccati ed attoniti da quanto sta accadendo ma non possiamo fare a meno di notare come ciò sia paradigmatico del crollo di tutto quanto gli sta intorno, di una Francia in crisi profonda con se stessa e con gli altri … quando manca la sicurezza in se stessi, la fiducia ed una visione di futuro, anche le piccole cose, come un cantiere, restano prigioniere di questa atmosfera da mobilitazione permanente, di volontarismo e disorganizzazione, di sufficienza e pressappochismo nella fasulla dicotomia quotidiana, dove Macron ed i Gilets Jaunes non sono altro che due facce di una stessa moneta che sta roteando vorticosamente aspettando dove cadere.
Ed allora può succedere anche questo, che un edificio-simbolo, risparmiato persino durante la Comune di Parigi ed in due Guerre Mondiali, si incendi come un pino secco in estate, senza che nessuno riesca a spegnerlo.
Cari amici d’oltralpe, distanti cugini, riprendetevi o sarete destinati a scivolare ancora piu’ in basso … ne va del destino vostro e di quello dell’Europa … certamente non siete più la Francia di De Gaulle (non dico di Napoleone), ma nemmeno quella di Louis de Funès, provinciale e furbetta … no, state imboccando una china pericolosa dalla quale farete fatica a riprendervi se non fermerete un attimo a riflettere … avete una grossa responsabilita’; negli ultimi secoli i grandi sommovimenti nel bene e nel male sono nati nell’Esagono ed hanno portato grandi speranze ovunque, ma anche grandi tragedie.
Notre Dame rinascerà, ma i muri della coscienza sono piu’ duri da ricostruire di quelli di mattoni.



Massimo Bernacconi é l’anima di Candidati Senza Voce, nonché l’elemento trainante…