Si presentavano negli uffici del Campidoglio e spadroneggiavano. Tangenti e intimidazioni erano servite per arrivare ai piani alti della pubblica amministrazione, tanto da pilotare le assegnazioni dei posteggi e da creare un mercato parallelo delle autorizzazioni.
LE INTERCETTAZIONI
È il 28 novembre 2018. Alfiero Tredicine si presenta nell’ufficio di Bellucci «al di fuori degli orari consentiti», sottolineano gli investigatori. Intercettati in ambientale, i due parlano della possibile approvazione di un «master plan» per la regolazione del commercio ambulante all’interno del Centro storico. Tredicine è furibondo, ha redatto in passato un progetto alternativo e pretende che venga considerato. «Ma se questi poi decidono diventa un casino – dice – poi se questi decidono una cosa sbagliata che facciamo?». Non vuole sentire ragioni: «Io la pregherei domattina, gli porto sto progetto ci rifletta un attimo prima de fa conferenze su sta roba». Tredicine perde la pazienza e arrivano le minacce: «Guarda che a me non me serve la sostarella pe’ fà contento qualcuno. Io mo st’altra settimana vengo co tutti i camion bar de Confcommercio e Confesercenti, ho già chiesto la piazza qua sotto, faccio come ho fatto a Marino, je rimetto n’altra volta le bandiere e le trombe non faccio lavorare nessuno». Bellucci replica calmo: «Puoi fa come te pare mica so’ io che decido». Ma l’ambulante è inarrestabile: «Non ho chiesto il Colosseo, ho chiesto qualcosa che sta fuori della zona rossa, ce vole er piano Albè, ma che stai a dì, mo la prossima volta che vengo co tutti i camion bar qua sotto, spacco tutte le sedie». Pretende che i suoi mezzi vengano autorizzati. «Ne vojo 6, deve esse un posto commerciale, non vi azzardate a mettere una sosta per prendere per il c… perché io te lo dico subito». Poi, si vanta di avere già fatto licenziare l’ex assessore al Commercio: «Ve faccio neri, Meloni l’ho fatto caccià l’altro anno, st’anno ve faccio caccià, compresi gli amministrativi».
VII MUNICIPIO
Ma le intercettazioni raccontano anche altro: di mazzette pagate in tutta Roma per ottenere le postazioni migliori e di funzionari disposti ad accettare soldi e a chiudere un occhio sulle anomalie. Come sarebbe successo nel VII Municipio, dove dal piano di delocalizzazione dei banchi dalle strade centrali a quelle periferiche sarebbe stato miracolosamente escluso un ambulante e sindacalista, Osvaldo Sambucini. I colleghi, e pure il funzionario Bellucci, sembrano non avere dubbi: «Ha fatto una marchetta», dicono intercettati. «Quando ho visto sta cosa non ce volevo crede – sostiene Bellucci il 4 dicembre – mai pensavo che glie la faceva… ha detto ho pigliato, ho pagato la marchetta». L’interlocutore è Dino Tredicine, che replica: «La marchetta se l’è fatta». Emblematica è la conversazione tra altri due ambulanti. «Lì stamo a rischià che ce mannano via da tutta via Appia e a lui ne mettono due! Bacchetta magica?», dice il primo. E il secondo risponde: «Qui è ritornata la vecchia politica». E aggiunge: «Stiamo ritornando a Tangentopoli».


Massimo Bernacconi é l’anima di Candidati Senza Voce, nonché l’elemento trainante…