Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Diego Massarente
Caro segretario CGIL Maurizio Landini,
sono un suo delegato sindacale iscritto alla Funzione Pubblica (FP). Il mio è uno sfogo sulla deriva del nostro Paese in termini di occupazione e diritto dei lavoratori. Il sottoscritto è arrabbiato con Lei e molto. Lei mi chiama compagno e, credo che io e Lei siamo la cosa più lontana dall’esserlo. Non provo che delusione dell’operato sindacale. Le faccio un excursus di quanto ho visto in 20 anni lavoro? Prima di lavorare in ospedale, ero impiegato nella metalmeccanica e militavo in Fiom non come delegato ma come semplice iscritto. Ricordo molto bene cosa successe in FIAT quando Marchionne volle uscire da Confindustria e se non se lo ricorda le rinfresco la memoria. Fiat in quegli anni stava per portare i libri contabili in tribunale e Marchionne voleva uscire da confindustria creando una contrattazione di secondo livello. Essendo ormai Fiat senza più i vecchi padroni, quindi senza più gli agganci politici per fare quello che voleva, non era più in grado di far fronte alle obbligazioni. Lei, decise di istituire un referendum di fabbrica per vedere se gli operai erano disposti a rimanere in Confindustria oppure rischiare la chiusura degli stabilimenti. Ovviamente gli operai votarono per la linea di Marchionne assieme le sigle CISL e UIL. Per la Fiom CGIL, fu un disastro perché a nessuno di voi è venuto in mente che per risanare l’azienda, servivano nuovi piani di investimento (vedi i segmenti premium, ossia auto che dovevano fare concorrenza ad Audi e Mercedes). Parliamo del Caso Tyssen, quell’acciaieria che nel dicembre 2007 prese fuoco uccidendo sette operai. Si ricorda di quante persone vi chiesero aiuto prima della tragedia? A Torino gli operai parlavano già di una tragedia annunciata ma nessuno delle segreterie, lei compreso sembrava se ne fosse accorto. Parliamo del referendum costituzionale? Quando Renzi voleva riformare il senato io ed altri miei colleghi eravamo in piazza a dire di no. Come semplice delegato sindacale RSA ci ho passato le notti sulla carta ed ho realizzato che, sul merito, era una boiata, ma quelli che lei ha appoggiato invece hanno contestato per i consensi che da lì a qualche anno hanno preso. Lei doveva spiegare al 5 stelle cos’era la costituzione; avrebbe dovuto spiegargli come sarebbe cambiata la politica sociale del Paese ed infine, avrebbe dovuto redarguirli sul loro “non statuto“. Sapeva, perché era su tutti i giornali che i tribunali ritenevano illegittime le epurazioni, tipo stalinismo, dal movimento di quelli che erano ritenuti dissidenti, solo perché dicevano la loro. Lei ha appoggiato persone che non hanno un’idea di cosa sia la democrazia. I suoi proclami me li ricordo “gli operai non voteranno per il PD, ma per il 5 stelle”. Poi fa finta di nulla quando il movimento crea un patto di governo con un partito politico come la Lega di Salvini che è l’antitesi di quello che dovrebbe rappresentare il sindacato: solidarietà, unità sociale ecc. Sull’ILVA di Taranto, quando il Movimento prometteva in campagna elettorale di chiudere lo stabilimento per farne un museo, non disse nulla nonostante in ballo ci fossero migliaia di posti di lavoro . Quando poi il ministro Di Maio si rese conto di aver perso una cantonata, lei si prende il merito di aver firmato un accordo epocale per salvare lo stabilimento. Quell’accordo lo sottoscrisse l’ex ministro Calenda e, siccome il diavolo fa le pentole e non i coperchi, quando glielo fecero notare rifiutò il confronto. Come se non bastasse il ministro del lavoro Di Maio è stato sbugiardato sulle emissioni di fumi solo qualche giorno fa. Lei ha appoggiato questa gente. Ora, signor Landini, ora ha in mano tutta la CGIL, avrà il coraggio sul serio di fronteggiare sul merito le politiche di questo governo? Le ricordo che noi delegati CGIL, qualche anno fa depositammo 3.300 mila firme per una legge di iniziativa popolare su “la carta fondamentale dei diritti del lavoratore”. Che fine hanno fatto? Lei ed il suo predecessore, Susanna Camusso, non ci avete più detto nulla. La funzione pubblica ora, nel comparto sanitario, è in agitazione per via del mancato rinnovo dei contratti. Stiamo lavorando con contratti di 12 anni fa. Sicuramente ci sarà uno sciopero, ma stavolta saremo soli e dalla politica, al contrario di qualche anno fa, non avremo nessun appoggio. Stanno prendendo sempre più piede le corporazioni, cosa che il sindacato dovrebbe osteggiare. Le corporazioni agiscono solo per categorie e, proprio per ignoranza o opportunismo, stanno firmando contratti capestro con le aziende. Ci sono sigle che per avere il numero necessario per sedersi alle trattative, tesserano lavoratori al momento dell’assunzione e, a farne le spese saranno sempre quelli che devono tirare la carretta. Non so se leggerà quanto ho scritto e se per caso dovesse capitare che le caschi l’occhio, mediti e risponda.


Massimo Bernacconi é l’anima di Candidati Senza Voce, nonché l’elemento trainante…