Di Massarente Diego (CSV- TORINO)
Chi entra nelle forze armate fa un concorso.
Chi vuole fare il pilota da combattimento è sottoposto ad ore di addestramento e studio estenuanti. Infatti non tutti arrivano alla fine del corso.
Un ufficiale ha come titolo di studio una laurea e nei reparti tecnici, come l’aviazione o la marina, in accademia si preparano gli esami per ingegneria.
Chi pilota un aereo da combattimento, ha la responsabilità di velivoli che costano milioni di euro e rischia la vita portandoli al massimo delle prestazioni.
Un pilota non rischia solo di venire abbattuto, ma anche di morire per dei guasti meccanici.
Quando poi smonta dall’aereo, sempre che rimanga in servizio, mette a disposizione la sua esperienza affinché le nuove generazioni di piloti rischino il meno possibile.
Ora tutti se la prendono con questo generale perché ha disertato la festa del 2 giugno.
Lui dice, giustamente, che non può, dopo 45 anni di servizio essere trattato come un impiegato qualunque.
Le stesse persone che hanno deciso il taglio del 30% della sua pensione, sono le stesse che si vanno a fare i comizi coi voli di Stato.
Sono quelli che rendicontano migliaia di euro di spese per gonfiare i rimborsi.
Sono quelli che fino a qualche anno fa, consideravano la festa della repubblica inutile per poi mettersi in bella vista durante la parata vicino al presidente Mattarella.
Buon due giugno a tutti.


Massimo Bernacconi é l’anima di Candidati Senza Voce, nonché l’elemento trainante…