Un mestiere pericoloso e ad alto rischio per la propria vita. I giornalisti sono spesso disprezzati, insultati e messi alla berlina dal potente di turno. Quando ci si trova una difronte una persona perbene dai principi solidi che svolge questo mestiere attenendovisi…allora il potente di turno trema, ha paura e trama per farlo fuori…non solo moralmente ma anche fisicamente. Quanti sono stati i giornalisti uccisi dal potente dittatore, dalla mafia, dal potere politico imperante, dalle multinazionali e dal crimine spicciolo? Tanti una lista lunghissima di omicidi voluti perché spesso raccontano quelle verità scomode che il potere preferisce tacere. Tanti sono i giornalisti che vanno direttamente nelle zone di guerra, nelle zone franche dominate dalla criminalità, nelle manifestazioni politiche, culturali e sportive per raccontarci direttamente ciò che accade…ed anche per questo vengono disprezzati…l’unica cosa a cui guarda l’italiota medio è quanto guadagna e si incazza se la cifra e alta non guarda ciò che rischia…ma pretende la notizia di prima mano…però poi tace per lo strapagato calciatore. Ciò che mi angoscia invece sono quella categoria di giornalisti che chiamo “pennivendoli” che non si fanno alcun scrupolo se nel loro pessimo operare buttano discredito su una intera categoria. In democrazia tutti hanno diritto di parola compreso i pennivendoli.
Comunque nell’apprezzare i giornalisti mi vengono i mente ciò che scrisse Oscar Wilde:
“Fu un giorno fatale quello in cui il pubblico scoprì che la penna è più potente della pietra e che può essere offensiva quanto un mattone. Si è messo alla ricerca del giornalista, lo ha trovato, trasformato, e ne ha fatto il suo zelante e ben pagato servitore.”


Massimo Bernacconi é l’anima di Candidati Senza Voce, nonché l’elemento trainante…