L’ennesima promessa da marinaio?
Questa noncuranza per il ruolo europeo di Milano non è certo una novità.
Già nel giugno 2019 quando fu formalizzata la candidatura dell’Italia, nella mozione il nome della città di Milano fu cancellato all’ultimo momento, sollevando non pochi sospetti tra i vertici della città e della regione.
La freddezza è poi proseguita con un lavoro diplomatico a livello europeo, per contrattare l’assegnazione di questa sede, che sembra del tutto inconsistente ed inefficace, nonostante questi Enti portino con sé un elevato valore aggiunto, in termini politico/strategici e come indotto economico in termini di posti di lavoro.
Ne emerge inoltre, che attualmente nessun rappresentante politico o istituzionale a livello nazionale sembra sia in grado di rappresentare con forza e degnamente, la città di Milano. Una città che ha alle spalle una struttura forte a cui non mancherebbe nulla per poter competere a livello mondiale.
La perdita di EMA fa ancora male, fa male per il modo dilettantesco in cui è stata persa, e fa male in termini economici, per i posti di lavoro che avrebbe creato con il relativo introito. Quando EMA si è persa il governo ha provato a salvare la faccia con Milano dando per certa l’assegnazione del Tribunale Unificato dei Brevetti. Una certezza che sta assomigliando sempre più alla promessa di un marinaio. Per non usare una espressione ben più volgare.


Massimo Bernacconi é l’anima di Candidati Senza Voce, nonché l’elemento trainante…