I missili dell’Iran possono colpire bersagli compresi in un raggio di azione che va dai 300 ai 2.500 chilometri dal loro punto di lancio. Osservando una cartina geografica e facendo due rapidi calcoli, notiamo come anche l’Europa, o almeno una parte di essa, possa essere teoricamente raggiunta dall’arsenale di Teheran. La potenza di fuoco di Teheran è indubbia: resta tuttavia da capire come questa verrà sfruttata in campo militare.
L’arsenale iraniano
La minaccia più grande è rappresentata dal Soumar, un missile cruise capace di colpire obiettivi situati in Italia così come nell’Europa balcanica; numerosi Paesi (dalla Polonia all’Ungheria passando per la Bosnia) rientrano perfettamente nel cerchio concentrico che corrisponde al range di questo razzo iraniano. Lo stesso modello può arrivare anche nel territorio russo, in India, in Cina e nell’Africa orientale. Il Sejjil è invece un missile balistico Mrbm e ha un range di 2mila chilometri, proprio come lo Shahab 3 e i suoi derivati Emad e Ghadr. Tutti i modelli citati possono arrivare fino al Corno d’Africa e minacciare Egitto, Turchia ma soprattutto Israele. Arriviamo poi al Qiam-1 e allo Zolfaghar: il primo può viaggiare fino a una distanza massima di 800 chilometri, mentre il secondo arriva a 700. Allarme rosso, dunque, per Arabia Saudita, Pakistan e Afghanistan. Lo Shahab 2 (500 chilometri) è incaricato di ostacolare gli Emirati Arabi e gli altri alleati americani nella regione. Infine troviamo il Fateh-110 e lo Shahab 1 (entrambi 300 chilometri), entrambi incaricati di bombardare qualunque ostacolo si materializzi sullo stretto di Hormutz e nelle estreme vicinanze dell’Iran.


Massimo Bernacconi é l’anima di Candidati Senza Voce, nonché l’elemento trainante…