La Bulgaria è alle prese con una vera e propria emergenza: tre giovani medici su quattro si dicono pronti a lasciare il paese per la Germania o l’Austria.
A Sofia Kristina Mancheva e Rudi von Fergutz sono tra quelli che hanno scelto di restare e accogliere la sfida di far funzionare un servizio di emergenza sanitaria a corto di personale: “Il problema principale è la mancanza di personale medico, e in particolare di quello destinato alle unità di emergenza. Ne abbiamo davvero bisogno. Lavoriamo con meno della metà del personale che ci servirebbe”.
L’Unione europea ha finanziato il potenziamento delle infrastrutture mediche in Bulgaria. Ma il problema più urgente oggi riguarda l’offerta di lavoro, non le macchine. Il governo ha annunciato aumenti salariali per medici e infermieri, con l’obiettivo di frenare l’esodo dei giovani medici, ma resta da vedere se si tratta di una misura efficace. C’è un modo per convincere gli espatriati a tornare?
“Assolutamente no. Data la situazione odierna in Bulgaria, non torneranno. Questo riguarda anche la politica.” “È lo stesso con altre professioni: forse il loro livello salariale dovrebbe essere aumentato più rapidamente. E sono necessarie migliori condizioni di lavoro”, dicono alcuni abitanti della capitale.
“In massa i medici e le infermiere bulgari stanno lasciando il paese alla ricerca di migliori retribuzioni in altri paesi europei. Un flusso che lascia dietro di se un paese segnato dalla mancanza di personale medico. Tutti si aspettano misure più drastiche per far funzionare il paese”.
Stasera su Euronews il servizio completo dedicato a questo tema.


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