CSV Irlanda – L’attuale Governo irlandese ha attuato politiche molto stringenti per constrastare la diffusione del COVID-19 nel paese in attesa di portare avanti il programma di vaccinazione e guardando la Coronamap qui sotto sembra abbiano fatto una buona scelta.
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Nonostante le dimensioni, l’Irlanda é un Paese rurale con una scarsissima densitá di popolazione che rende difficile la gestione sanitaria. I due governi che si sono succeduti negli ultimi dodici mesi hanno quindi preferito adottare misure di “segregazione” limitando gli spostamenti delle persone e addirittura adottando un sistema di quarantene in albergo, mutuato dai successi di alcuni stati come Singapore, Nuova Zelanda e Australia. Il risultato é un netto miglioramento della situazione e un programma di riapertura giá dal 10 maggio.

Altri paesi in Europa, quali ad esempio Svezia, Francia e gli stati Baltici (Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania) hanno invece affrontato il problema in maniera meno rigorosa e registrano oggi un numero crescente di casi, in una situazione perfino peggiore di quella degli Stati del Sud Europa (Spagna, Italia, Grecia).
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Sembra ormai chiaro che politiche permissive non garantiscano la ripresa e anzi, creino situazioni sempre piú problematiche in un pericoloso circolo vizioso.
Ma allora perché in Italia, con i numeri attuali ben poco incoraggianti si riapre al turismo? Ai posteri l’ardua sentenza e la relativa contabilitá.

Marco é un Genovese esperto di edilizia con studi accademici in ambito giuridico e politico. Da qualche anno é espatriato in Irlanda e lavora nel Regno Unito occupandosi di sicurezza sul lavoro e qualita aziendale. E’ autore per Candidati Senza Voce dal 2018.