Tacito- il maggiore storiografo della letteratura latina – ammoniva che la storia- cioè la ricostruzione degli accadimenti- deve essere fatta <<sine ira ac studio >> come dire senza avversione alla verità e senza il proposito di manometterla, piegandola ai propri interessi. Bene, signor Ministro, è proprio seguendo il tacitiano avviso che il giudizio del suo operato resta severo dopo aver ascoltato la sua narrazione alla Camera. a) Lei ha detto che Giuliano Castellino -pur essendo un <<sorvegliato speciale>> – poteva recarsi a piazza del Popolo donde si è mosso il corteo verso la CGIL. Su questo si può giuridicamente convenire . Sussiste però un profilo giuridico che non va obliterato come Lei fa disinvoltamente ; e riguarda lo status di sorvegliato speciale. Che-attenzione – non sta ad indicare una sorta di bollino o un’etichetta da appiccicare a una persona come fosse un prodotto alimentare , ma un <<regime >> speciale di sorveglianza attiva la quale egli viene sottoposto. E comporta non solo il monitoraggio dei suoi spostamenti, ma soprattutto l’adeguamento della misura cautelare in funzione di essi. Una cosa , infatti , per il sorvegliato speciale, è dirigersi al luna park , altra cosa andare ad un raduno segnato , fin dall’origine, da una forte contestazione delle Istituzioni , dove è facile prevedere e verificare l’incontro con altri soggetti suoi sodali . In questo caso – che è la fattispecie in discorso – la sorveglianza speciale deve (avrebbe dovuto ) essere rafforzata con l’impiego di più uomini e mezzi. Cosa che invece è del tutto mancata come -senza neppure avvedersene- Lei ha confermato quando ha inteso, malaccortamente, giustificare il mancato arresto del Castellino dopo il suo proclama dal palco dell’imminente assalto alla CGIL, adducendo il timore che avrebbe potuto scatenare una reazione violenta dei suoi amici. Anche qui peraltro la sua versione è inaccettabile. Infatti – se fosse stato eseguito l’arresto ( facoltativo ) del caporione per istigazione a delinquere ai sensi dell’art. 414 del codice penale- è pressochè certo che i suoi compagni di cordata, privati della loro guida,si sarebbero dispersi o non avrebbero portato a compimento il disegno criminoso. Senza dire che la temuta ipotetica situazione a cui Lei allude, non sarebbe esistita se – anche senza procedere all’arresto del Castellino -fosse stato fatto intervenire un contingente di polizia adeguato a controllare un centinaio di scalmanati. Il pensiero,a confronto, non può non andare al largo uso dei lacrimogeni e degli idranti fatto senza risparmio per rimuovere da terra ,dove pacificamente sedevano, cittadini e lavoratori portuali a Trieste . Allarma costatare che un analogo uso non è stato disposto per disperdere un gruppo di violenti in marcia verso la sede della CGIL con l’intento manifesto di assalirla. Tumultuando e ribollendo di invettive e minacce mentre – paradossalmente – era accompagnato, per non dire scortato, dalle Forze di polizia come se dovesse essere protetto dal pericolo di aggressioni ! Non avverte , signor Ministro, che dietro il paradosso si disegna una grave ed inescusabile incapacità di lettura dell’ avvenimento e dei suoi devastanti effetti, che, politicamente, riporta a Lei e forse, sotto il profilo organizzativo e operativo , al Prefetto e al Questore ? b) Come se la misura non fosse già colma , il suo intervento alla Camera ha introdotto , per soprammercato, una incredibile nota surreale se non decisamente buffa. E’ avvenuto quando ha provato a giustificare la presenza di un agente in borghese intesa- secondo Lei – a verificare l’intensità dell’ ondulazione impressa dai più turbolenti al furgone della polizia che fendeva la folla. Così entrando- magari involontariamente – nel campo della sismologia e profilando un aspetto che suona oggettivamente grottesco . Sul quale-come su tutta la triste storia.- sarebbe il caso di riflettere attentamente prima di respingere la richiesta di dimissioni.
