AGI – È scontro nel centrosinistra chi difende Kiev e chiede di sostenere con maggiore decisione l’impegno bellico contro la Russia e quanti chiedono di puntare sull’apertura di una via diplomatica alla pace. Uno scontro innescato dalle piazze per la pace annunciate per i prossimi giorni, ma che si è acceso in queste ore, dopo i bombardamenti su Kiev.
“Siamo al fianco del popolo ucraino”, scrive Enrico Letta sui social network mentre le bombe russe cadono sulla capitale ucraina, aggiungendo un hashtag eloquente: “Stop al terrore di Putin”. La posizione del Pd rimane quella che vede nella Russia l’aggressore e nell’Ucraina l’aggredito che si difende.
We stand with the people. #10october #StopPutinTerror
— Enrico Letta (@EnricoLetta)
October 10, 2022
Il Pd ha votato tutti i provvedimenti di sostegno, anche in termini di invio di armi, a Kiev. Ma nel partito aumentano le voci che chiedono di puntare con maggiore convinzione sulla via diplomatica. Tra questi ultimi si iscrive Graziano Delrio, deputato ed ex ministro Pd: “È già tardi, ma chiediamo a gran voce un’azione degli organismi internazionali per il cessate il fuoco e l’apertura di un negoziato”.
Dalla sinistra del Partito democratico, è Barbara Pollastrini a chiedere, “mobilitiamoci per il cessate il fuoco e la diplomazia. Anche così si aiuta la resistenza ucraina che sentiamo nostra. Papa Francesco chiama ogni coscienza al rischio per l’intera umanità”.
Sulla stessa lunghezza d’onda è anche il senatore Dario Parrini che, ribadendo come il Pd sia “al fianco del popolo ucraino brutalmente aggredito da Putin”, assicura che i dem vogliono “intensamente una pace giusta, cioè la fine dell’invasione. Riteniamo che la comunità internazionale debba impegnarsi al massimo per arrivare a ciò tramite via diplomatica“.
Su una eventuale adesione alla manifestazione per la pace si sbilancia Filippo Sensi per il quale “nessun democratico può scendere in piazza oggi se non in una manifestazione sbandierata di gialloblu, al fianco dell’Ucraina, contro la dittatura sanguinaria di Putin e per una pace giusta, quella dell’Ucraina libera, democratica, indipendente”.
Netta anche la posizione della capogruppo al Senato, Simona Malpezzi: “Sono terrificanti le immagini dei bombardamenti contro i civili a Kiev e in altre citta’. Sempre piu’ dalla parte dell’Ucraina contro la violenta invasione di Putin”.
Un confronto che, fuori dal Pd, assume i contorni dello scontro aperto. Giuseppe Conte, presidente del M5s, è convinto sostenitore della linea della diplomazia: “Condanniamo con forza l’azione della Russia, gli attacchi e i missili sulle città, la morte e la devastazione fra i civili”, premette Conte. “Ora più che mai è urgente che l’Europa prenda in mano la situazione per fermare questa follia fatta di attacchi, vendette, azioni e reazioni che si chiama guerra”, aggiunge.
Condanniamo con forza l’azione della Russia, attacchi e missili sulle città, la morte e la devastazione fra i civili. Ora più che mai è urgente che l’Europa prenda in mano la situazione per fermare questa follia fatta di attacchi, vendette, azioni e reazioni che si chiama guerra. pic.twitter.com/zYkFNligot
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT)
October 10, 2022
“L’unica strada che può portarci a una via d’uscita rispetto a un conflitto che sta sfuggendo di mano e sta assumendo ogni giorno proporzioni sempre più vaste e incontrollabili è imprimere una svolta, seria e stringente, in direzione di un negoziato di pace. Siamo già fuori tempo, non permettiamo che sia troppo tardi”.
Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra segnala che “l’escalation militare con le sue drammatiche conseguenze sui civili è sotto gli occhi di tutti in queste ore. Era ciò che temevamo dal primo giorno. Perché le armi chiamano armi. E per quella via c’è solo la possibilità della distruzione. Ci sarebbe bisogno di altro: Pace e diplomazia. Anche se un po’ puzza, come ha detto Papa Francesco”.
Articolo Uno ha affidato la sua posizione sull’Ucraina e le manifestazioni per la pace i un documento diffuso al termine della direzione nazionale riunita nel fine settimana a Roma: “Articolo Uno parteciperà e promuoverà in tutte le sedi iniziative per la pace e la fine della guerra in Ucraina: occorre che la diplomazia riprenda forza, con l’obiettivo di fermare l’aggressione di Putin e ripristinare la sovranità dell’Ucraina, e le istituzioni internazionali, a partire dall’Ue e le Nazioni unite, svolgano una funzione piu’ incisiva per evitare un’escalation nucleare che oggi appare all’ordine del giorno”, si legge nel documento. “Serve una nuova Helsinki, una nuova stagione di sicurezza e cooperazione tra est e ovest e una strategia globale per il disarmo e la moratoria delle armi atomiche”.
Siamo con l’Ucraina e con gli ucraini. Il pacifismo che mette tutti sullo stesso piano è immorale. Non accetteremo alcuna collaborazione con chi sostiene queste tesi. In Italia e in UE. #Scegli https://t.co/zIQmc4MC3F
— Carlo Calenda (@CarloCalenda)
October 10, 2022
I centristi attaccano, però, con Carlo Calenda che definisce “immorale” quel “pacifismo che mette tutti sullo stesso piano”. E rispondendo evidentemente a Enrico Letta che ieri ha chiesto a tutta l’opposizione di collaborare, Calenda aggiunge: “Non accetteremo alcuna collaborazione con chi sostiene queste tesi. In Italia e in Ue”.
Al segretario di Azione risponde Arturo Scotto, fondatore di Articolo Uno: “Quale sarebbe questo pacifismo immorale che mette tutti sullo stesso piano? Quello di Papa Francesco? Quello di chi ha sempre preso le distanze da Putin mentre i governi ci facevano affari insieme? Smettila di individuare nemici immaginari in chi manifesta per fermare la guerra”.