AGI – La lotta per la sopravvivenza del Paese in cui fummo aiutati dagli Alleati fu accompagnata da “una consapevolezza: la crisi suprema del Paese esigeva un momento risolutivo, per una nuova idea di comunità, dopo il fallimento della precedente. Si trattava di trasfondere nello Stato l’anima autentica della Nazione. Di dare vita a una nuova Italia”.
Così Sergio Mattarella celebrando a Cuneo il 25 Aprile. “Impegno e promessa realizzate in questi 75 anni di Costituzione repubblicana. Una Repubblica fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista” sottolinea il capo dello Stato. “Le Costituzioni nascono in momenti straordinari della vita di una comunità, sulla base dei valori che questi momenti esprimono e che ne ispirano i principi. Le ‘Repubblichè partigiane, le zone libere, furono anticipatrici, nelle loro determinazioni, nel loro operare, della nostra Costituzione”.
Il Capo dello Stato ribadisce che L’Italia è “una Repubblica fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista”. “Il frutto del 25 aprile è la nostra Costituzione sottolinea – Il 25 aprile è la Festa della identità italiana, ritrovata e rifondata dopo il fascismo. È dalla Resistenza che viene la spinta a compiere scelte definitive per la stabilità delle libertà del popolo italiano e del sistema democratico, rigettando le ambiguità che avevano permesso lo stravolgimento dello Statuto albertino operato con il fascismo”.
Il capo dello Stato ripercorre tutte le tappe. “Se il decreto luogotenenziale del 2 agosto 1943 – poco dopo la svolta del 25 luglio – prevedeva l’elezione di una nuova Camera dei Deputati, per un ripristino delle istituzioni e della legalità statutaria, non appena ce ne fossero le condizioni, fu il decreto del 25 giugno 1944 – pochi giorni dopo la costituzione del primo Governo del CLN – a indicare che dopo la liberazione del territorio nazionale sarebbe stata eletta dal popolo, a suffragio universale, un’Assemblea costituente, con il compito di redigere la nuova Costituzione. Per questo quel decreto viene definito la prima ‘Costituzione provvisoria”.
“Seguirà poi il referendum, il 2 giugno 1946, con la Costituente e la scelta per la Repubblica. La rottura del patto tra Nazione e monarchia, corresponsabile, quest’ultima, di avere consegnato l’Italia al fascismo, sottolineava l’approdo a un ordinamento nuovo – prosegue il Presidente -. La Costituzione sarebbe stata la risposta alla crisi di civiltà prodotta dal nazifascismo, stabilendo il principio della prevalenza della persona e delle comunità sullo Stato, guardando alle autonomie locali e sociali dell’Italia come a un patrimonio prezioso da preservare e sviluppare. Una risposta fondata sulla sconfitta dei totalitarismi europei di impronta fascista e nazista per riaffermare il principio della sovranità e dignità di ogni essere umano – autonoma identità – sulla pretesa di collettivizzazione in una massa forzata al servizio di uno Stato, in cui l’uomo appare solo un ingranaggio”.
“È nata una democrazia forte e matura nelle sue istituzioni e nella sua società civile – conclude Mattarella – che ha permesso agli italiani di raggiungere risultati inimmaginabili”.