AGI – Il “piano Mattei” annunciato da Giorgia Meloni per l’Africa potrebbe essere presentato il prossimo ottobre, in occasione del summit intergovernativo biennale Italia-Africa. La presidente del Consiglio, giunta ad Addis Abeba, annuncia “una serie di iniziative che riguardano l’Africa” al termine dell’incontro con il presidente dell’Unione Africana, Moussa Faki Mahamat.
Il programma della visita
Meloni è nella capitale etiope per una visita di due giorni. Ad accoglierla all’aeroporto internazionale Bole é stato il premier etiope, Abiy Ahmed Ali, con il quale ha avuto un colloquio in un salone dell’aeroporto. Presenti anche l’ambasciatore italiano, Agostino Palese, e il vice ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli. Dopo l’incontro con Mahamat, la premier incontrerà di nuovo Abiy nel Palazzo Nazionale. A seguire la cena d’onore e un incontro con il presidente somalo, Hassan Sheikh Mohamud.
Domani mattina, intorno alle 10 ora locale (le 9 in Italia), la premier parteciperà a una riunione trilaterale con il suo omologo etiope e il presidente somalo. A seguire, in tarda mattinata, una visita alla scuola italiana statale Galileo Galilei.
“Fondamentale la stabilità dell’Etiopia”
“C’e’ un’ottima amicizia con il premier etiope”, ha spiegato Meloni ai cronisti, “è la terza volta che ci incontriamo e (questa amicizia, ndr) può avere importanti sviluppi anche per la stabilità complessiva della regione”.
“L’Etiopia è un Paese la cui stabilità è fondamentale, con il quale l’Italia vanta una storica relazione che io intendo rafforzare ulteriormente. Qui sono molte le materie sulle quali discutere e quella migratoria è una conseguenza” di altre problematiche, ha aggiunto.
“In questo Paese – ha proseguito – sono presenti le nostre aziende con investimenti e infrastrutture, che sono anche infrastrutture riferibili a quello che io chiamo il Piano Mattei per l’Africa. C’è un sostegno del quale questa nazione ha bisogno, particolarmente sul piano finanziario, ce ne stiamo occupando così come facciamo in una situazione molto diversa per quanto riguarda la Tunisia, per sostenere lo sblocco dei finanziamenti e sostenere una certezza finanziaria che poi consenta ulteriori investimenti”.